Dolore lombare cronico

dolore lombare

L’EFFICACIA DELLO STRETCHING E DELLA TERAPIA POSTURALE

Quando si parla di dolore lombare cronico si intende un dolore localizzato alla fascia lombare che può irradiarsi ai glutei fino alle cosce, che si aggrava con gli aumenti di pressione intraddominale e può accentuarsi nei cambi di posizione; il termine cronico lo identifica come presente da almeno 6 settimane.

Le cause alla base sono frequentemente riconducibili ai processi di degenerazione discale e capsulo-legamentoso che determinano una riduzione della capacità di assorbimento degli sforzi di compressione a cui il rachide lombare è sottoposto.

La tipologia più diffusa di dolore lombare è in realtà quello di tipo “aspecifico”, definito tale per l’assenza di esami diagnostici come rx e rm che ne definiscano una causa in termini di:


Il dolore lombare cronico aspecifico è, ad oggi,una tra le principali cause di assenza sul lavoro e motivo di richiesta di visite specialistiche che comportano un’onerosa spesa sanitaria; inoltre, tra il 60% e il 70% della popolazione riferisce almeno un episodio di dolore lombare nella vita.
Vi sono alcuni fattori di rischio che espongono la persona ad avere una maggiore possibilità di avere un dolore lombare:

Dall’analisi di numerosi articoli presenti sulle maggiori piattaforme di informazione fisioterapica (PubMed, PEDro) sono emerse importanti correlazioni tra dolore lombare e presenza, nei pazienti affetti da tale patologia, di una riduzione della libertà articolare delle anche e una retrazione della muscolatura degli arti inferiori; inoltre si evidenzia l’efficacia del trattamento fisioterapico nel miglioramento della sintomatologia in termini di percezione del dolore e della disabilità da esso provocata.
I trial clinici prendono in esame pazienti con caratteristiche simili (criteri di inclusione) come un’età compresa tra 35 e 55 anni, presenza di dolore da più di tre mesi e presenza di retrazioni muscolari agli arti inferiori al momento della valutazione.
Tendenzialmente, i soggetti presi in esame vengono suddivisi in due gruppi , un gruppo che esegue una fisioterapia detta “convenzionale” ed uno che invece esegue una terapia posturale associata a una maggiore attenzione allo stretching dei muscoli degli arti inferiori(quadricipite, bicipite femorale) e della muscolatura propria dell’anca (medio e grande gluteo e ileopsoas) .

Entrambi i gruppi presi in esami vengono sottoposti ad una valutazione iniziale, una durante il trattamento ed una a fine terapia tramite apposite scale:

I pazienti di entrambi i gruppi vengono sottoposti a 2 cicli di terapia (20 sedute circa), la durata della terapia è solitamente 45/50 minuti e il follow-up(controllo dei punteggi) è effettuato a 10 sedute e a 20 sedute.
E’ importante ricordare la difficoltà che si incorre durante l’esecuzione di questi studi, specialmente nell’analisi dei risultati, dovendo tener conto della varietà dei fattori che possono influenzarli: aver effettuato fisioterapia precedentemente allo studio, aver seguito un trattamento farmacologico, aver praticato o meno sport sia a livello agonistico che amatoriale.
Le analisi dei dati vengono effettuate tramite dei test specifici che prendono in esame sia i dati all’interno del singolo gruppo, che per il confronto tra i due gruppi.
I gruppi sperimentali negli articoli presi in esame evidenziano un miglioramento della sintomatologia in termini di:

Alla luce di quanto evidenziato dagli articoli sopracitati possiamo trarre queste conclusioni:

MARINA BELLERINO
Fisioterapista Physiolab