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Il metodo Mezieres - Le sei leggi di mèziéres

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Le sei leggi di Mézierès

La Mèziéres divise il corpo umano in due blocchi: blocco superiore e blocco inferiore, in base alle loro relazioni articolari, muscolari e nervose.

Il blocco superiore comprende: la testa, la cintura scapolare, l’arto superiore, il rachide dall’atlante a D7. Il blocco inferiore comprende il rachide da D7 al coccige, il bacino e gli arti inferiori.

Alcuni nervi e muscoli tuttavia sono comuni ai due blocchi e li mettono in collegamento. La conoscenza dei due blocchi è quindi fondamentale per questa tecnica poiché permette di capire il meccanismo di dolori, deformazioni e sintomatologie varie che hanno origine altrove rispetto al punto di manifestazione del sintomo e cioè quello che la Mèziéres chiamò “Riflesso antalgico a priori”.

Le prime due leggi riguardano quella che ella definì catena posteriore ossia l’insieme di muscoli posteriori della colonna vertebrale e quelli degli arti inferiori.

1° LEGGE “I numerosi muscoli posteriori si comportano come un solo ed unico muscolo”;

2° LEGGE “Questi sono troppo forti e troppo corti”

Descrisse inoltre anche la catena anteriore del collo, la catena brachiale costituita da muscoli pronatori e dal bicipite che è un rotatore esterno e infine la catena antero-interiore che comprende il muscolo diaframma, il muscolo iliaco ed il muscolo psoas.

Queste quattro catene sono strettamente interdipendenti tra di loro e quindi:spalla donna3° LEGGE: “Ogni azione localizzata, tanto in allungamento che in accorciamento provoca, istantaneamente, l’accorciamento dell’insieme della muscolatura”.

Secondo Mèziéres: “Tutto è lordosi” poiché essa è considerata la deviazione primaria e quindi l’accorciamento più evidente di una catena, tuttavia quando i muscoli della catena posteriore non possono più lordosare seguono la loro fisiologia in lateroflessione e rotazione.

4° LEGGE: “Ogni opposizione a quest’accorciamento provoca, istantaneamente delle lateroflessioni e rotazioni del rachide e degli arti”.

5° LEGGE: “La rotazione degli arti si effettua sempre verso l’interno”, poiché nella catena brachiale ci sono muscoli pronatori e nella catena posteriore relativamente agli arti inferiori ritroviamo forti rotatori interni.

Infine:

6° LEGGE: “Ogni allungamento, detorsione ,dolore, sforzo implica istantaneamente un blocco respiratorio in inspirazione”.  E’ per questo motivo che durante il trattamento si cerca di far rilasciare la muscolatura al paziente con la contrazione isometrica e l’espirazione profonda a bocca aperta.

Il metodo ha come riferimento un paragone morfologico, una forma perfetta che corrisponde al “numero d’oro” espresso con la formula: √5+1/2 = 1,618 ed è il rapporto tra due segmenti consecutivi.

Chiaramente la forma perfetta non esiste nella realtà, ma è quello a cui dobbiamo fare riferimento nel riallineare il nostro paziente.